La nostra missione
Chi siamo
La nostra missione è:
1. Glorificare Dio in ogni momento
2. Insegnare ai credenti a mettere in pratica la fede
3. Far conoscere Gesù a tutti
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Glorificare Dio in ogni momento
Definire la gloria di Dio può essere difficile. Forse la spiegazione più semplice di essa è il modo in cui Egli manifesta il Suo carattere, la Sua bellezza e le Sue perfezioni. La gloria di Dio è l'espressione visibile dei Suoi attributi invisibili (Salmo 19:1). Quando guardiamo la creazione, per esempio, vediamo la potenza e la bellezza di Dio.
In 2 Cronache 7:1, la gloria di Dio riempie il tempio. Un giorno, nella nuova creazione, non ci sarà bisogno di un sole perché la Sua gloria fornirà la luce (Apocalisse 21:23). In Ebrei 1:3 impariamo che Gesù è lo splendore della gloria di Dio poiché è l'impronta della Sua essenza, cioè è la perfetta rivelazione di Dio a noi. La morte di Cristo sulla croce mostra la gloria di Dio mostrando la Sua santità, giustizia, grazia e amore.
Dalla creazione agli atti di Dio nella storia, vediamo il carattere perfetto di Dio rivelato mentre mostra la Sua gloria. Quindi, se la gloria di Dio è la dimostrazione del Suo splendore, allora cosa significa per noi glorificare Dio?
“Glorificare” significa sentire, pensare e agire in modi che riflettono la Sua grandezza, che danno importanza a Dio, che danno prova della suprema grandezza di tutti i Suoi attributi e della bellezza appagante delle Sue molteplici perfezioni. Glorifichiamo Dio indicando agli altri la bellezza e la maestosità di Dio.
Come leggiamo in 1 Corinzi 10:31, dobbiamo fare tutto per la gloria di Dio, anche mangiare e bere. Si può lodare Dio e rendegli merito anche quando ci si siede a mangiare da soli. Diamo valore alla Sua potenza creatrice quando ci godiamo un pasto come un dono dalla Sua mano. Possiamo onorarlo per la Sua provvidenza nella nostra vita nel fornirci cibo di sostegno.
Matteo 5:16 dice: “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.” Il nostro desiderio nel compiere buone opere non dovrebbe essere quello di metterci in mostra, ma di rendere merito alla grandezza di Dio. Se ciò che mi spinge ad agire è la gloria di Dio, allora quando provvedo del cibo a una persona bisognosa sto mostrando l'amore di Dio; quando sono paziente con un collega difficile, sto mostrando la pazienza del Signore. Il nostro obiettivo dovrebbe essere rendere visibile la bontà di Dio.
Ci sono due sfide principali che Satana pone per sminuire la gloria di Dio nella nostra vita, facendoci apprezzare qualcos'altro più di quanto apprezziamo Dio: una è la sofferenza e l'altra è il piacere. La sofferenza può farci apprezzare qualcos'altro (uno stato di non sofferenza) più di Dio e può anche farci arrabbiare con Dio perché dobbiamo sopportare questa sofferenza. Anche il piacere può farci apprezzare qualcosa più di Dio, facendoci dimenticare Dio, perché siamo così soddisfatti dei piaceri che i Suoi doni ci danno.
Quando soffriamo, dobbiamo confidare che Dio sa quello che sta facendo, e che lo Spirito Santo opera nel dolore e nelle afflizioni per la gloria del Padre e per conformarci all'immagine di Cristo. Probabilmente non molti di noi arriveranno al livello spirituale di Paolo di vantarci delle nostre debolezze (2 Corinzi 12:9) ma anche se non possiamo lodare Dio per la nostra sofferenza possiamo, insieme a Paolo, lodarlo per chi Egli è in mezzo alla nostra sofferenza – un onnisciente, onnipotente, amorevole Signore sovrano e Salvatore personale la cui grazia per noi è sufficiente a tutto – e così facendo, glorificare Dio in ogni momento.
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Insegnare ai credenti a mettere in pratica la fede
Come seguaci di Cristo, desideriamo entrare in relazione con le persone per aiutarle a confidare in Gesù e a seguirlo nella potenza dello Spirito per la gloria di Dio Padre. Come credenti nel Corpo di Cristo (1 Corinzi 12:27; Colossesi 1:18,24), vogliamo aiutarci l’un l’altro a crescere spiritualmente e a mettere in pratica la fede; o, per usare una parola della Bibbia, a “edificare” gli uni gli altri. Dio, attraverso la Sua Parola, non solo ci esorta a farlo, ma ci dà anche chiavi pratiche su come farlo.
Edificare con il nostro amore
“la conoscenza gonfia, ma l’amore edifica.” (1 Corinzi 8:1)
Niente edifica la chiesa più della dimostrazione dell'amore di Cristo. L'amore reciproco ci incoraggia a mantenere salda la fede nei momenti di gioia come in quelli di difficoltà. I nostri spiriti sono ringiovaniti dallo Spirito Santo quando percepiamo e apprezziamo l'amore di Dio dimostrato nel Suo popolo.
Edificare con la nostra sensibilità
“Perseguiamo dunque le cose che contribuiscono alla pace e alla edificazione reciproca.” (Romani 14:19)
Nella chiesa si incontrano persone spiritualmente mature e persone nuove alla fede. Alcuni di noi si sentono nella loro coscienza liberi davanti a Dio di fare cose che altri invece ritengono assolutamente da evitare. Nella nostra comunità, mostrare sensibilità verso gli altri anzichè criticarli può essere molto edificante e permetterà alla chiesa di continuare a crescere, e ciò viene percepito come una dimostrazione del nostro sincero amore reciproco.
Edificare con il nostro altruismo
“Ciascuno di noi compiaccia al prossimo nel bene, per l’edificazione,” (Romani 15:2)
È facile essere egoisti. Ma dobbiamo riconoscere e saper cogliere le opportunità di essere altruisti verso gli altri. La chiesa è edificata quando alleggeriamo i fardelli di un altro credente con i nostri doni di tempo, energia, o forse anche denaro.
Edificare con il nostro rispetto
“Perciò scrivo queste cose, essendo assente, affinché, quando sarò presente, non proceda rigidamente, secondo l’autorità che il Signore mi ha dato per l’edificazione e non per la distruzione.” (2 Corinzi 13:10)
Ci sono momenti in cui siamo sfidati nella nostra fede dagli insegnamenti dei nostri leader della chiesa. I pastori timorati di Dio sono stati guidati dallo Spirito Santo a predicare la verità per incoraggiare la vita santa, per evitare il peccato e pentirsi di esso. Come credenti, abbiamo la responsabilità di edificare la nostra chiesa rispettando e obbedendo alla Parola di Dio insegnata dall'autorità.
Edificare con la nostra speranza
“Perciò consolatevi gli uni gli altri ed edificatevi l’un l’altro, come già fate.” (1 Tessalonicesi 5:11)
Molte volte, quando si sopportano forti sofferenze e difficoltà, la speranza può sembrare sfuggente. Come credenti, abbiamo la capacità di edificare gli altri nella fede con la speranza della Parola di Dio. Conoscendo e condividendo le verità della Scrittura, possiamo testimoniare la potenza di Dio che spezza la morsa di disperazione del diavolo.
Edificare con i nostri doni spirituali
“Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo.” (Efesini 4:11,12)
Dio ha riversato doni spirituali sulla Chiesa (il Corpo di Cristo). Man mano che arriviamo alla conoscenza, all'applicazione e alla dimostrazione dei nostri doni spirituali individuali, abbiamo la responsabilità di contribuire alla crescita della chiesa. I nostri doni non sono intesi solo per la nostra edificazione personale; piuttosto, siamo chiamati a usarli per il bene degli altri.
Edificare con la nostra testimonianza
“Così le chiese in tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria avevano pace ed erano edificate. E, camminando nel timore del Signore e nella consolazione dello Spirito Santo, si moltiplicavano.” (Atti 9:31)
Quando il Signore interviene nella nostra vita, non dovremmo mai tenerlo per noi. Condividere la nostra testimonianza – sia la parte buona che quella cattiva – può rafforzare coloro che hanno difficoltà a credere che Dio farà grandi cose per loro. Le nostre testimonianze veritiere danno agli altri la capacità di superare la paura, l'ansia e il dubbio.
Edificare con le nostre parole
“ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa in colui che è il capo, cioè Cristo. Dal quale tutto il corpo ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore nella misura di ogni singola parte, produce la crescita del corpo per l’edificazione di se stesso nell’amore.” (Efesini 4:15,16)
Se i social media sono indicativi, molte persone in questo mondo amano criticare gli altri e abbattere le persone. L'abuso di parole e azioni può portare alla distruzione spirituale, emotiva e fisica. Dicendo la verità nell'amore, amministriamo la grazia agli ascoltatori in modo che possano crescere spiritualmente e meglio affrontare le circostanze della vita per la gloria di Dio.
Come credenti, siamo equipaggiati dallo Spirito di Dio per edificare altri credenti e edificare la chiesa. Possiamo resistere alla nostra natura carnale rimanendo umili nel processo di crescita nella fede. Il nostro Padre desidera che i Suoi figli aiutino gli altri a mettere in pratica la loro fede per la progressione del Suo regno.
Far conoscere Gesù a tutti
Gesù comandò a tutti i Suoi discepoli: “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura” (Marco 16:15). Questo è conosciuto come il Grande Mandato. Nulla è più urgente o importante che portare la speranza del vangelo a coloro che vivono sotto la maledizione del peccato e delle tenebre spirituali (Atti 26:18).
Far conoscere Cristo agli altri inizia con l'amore. In altre parole, obbedire al Grande Mandato – condividere l'amore di Dio attraverso il vangelo – è una conseguenza dell'obbedire al Grande Comandamento – amare Dio con tutto il nostro cuore. Più maturiamo nel nostro amore per Dio, più cresce il nostro amore per le cose che Dio ama e desideriamo rivolgere quell'amore alle persone intorno a noi. Gesù ha dimostrato questo amore per gli altri nella Sua vita, morte e risurrezione.
Se crediamo veramente alle Scritture che ci dicono che coloro che non hanno mai ricevuto Cristo come Salvatore sono destinate ad un'eternità nel lago di fuoco, dove saranno per sempre tormentate, dovremmo sicuramente fare tutto ciò che è in nostro potere per persuadere gli uomini a convertirsi dal peccato e a rivolgersi a Gesù Cristo. Come possiamo lavorare accanto a qualcuno in ufficio o in negozio e non riuscire mai a condividere la buona novella della vita abbondante in Cristo? Paolo ha reso onore alla sua vita in Cristo in modo che gli altri si rendessero conto di ciò che stavano perdendo (Romani 11:13,14). Egli ci ricorda che mettendo in pratica la fede “il profumo di Cristo” è diffuso a tutti (2 Corinzi 2:14). Paolo pregò perché ogni volta che apriva bocca, gli fossero date parole per far conoscere senza paura il mistero del vangelo (Efesini 6:19). Pietro e Giovanni non potevano tacere ciò che avevano visto e udito (Atti 4:20).
La forza della nostra comunità ha il suo centro nell'amore genuino, in quanto, anche quando non condividiamo verbalmente il vangelo con gli altri, il nostro desiderio è quello di creare un'atmosfera amorevole e premurosa in cui lo Spirito di Dio si muove e tocca la vita delle persone. Tuttavia, vogliamo che i credenti nella nostra chiesa crescano nella loro fede e nell'audacia di condividere autenticamente la speranza che possiedono con gli altri, perché la fede viene dall'udire e l’udire viene della Parola di Dio (Romani 10:17). Dopo tutto, la cosa più amorevole che possiamo fare è far conoscere Gesù a tutti.